UNA SERENATA AI MORTI
Una sera l'adunanza dell'osteria era al gran completo. Il salone dietro la cucina, formato da due stanze riunite, in cui alla abbattuta parete
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calzolaio all'oratore, al banchiere, al poeta e all'amante. L'oratore avrà la lingua inceppata, e lascerà la tribuna con ismacco; il banchiere smarrirà la
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potessero andare al Mabille. Goldi citava la favorevole autorità del Baedecker, che assicura non commettersi nel giardino Mabille alcun peccato
UNA SERENATA AI MORTI
Al Prof. avv. Nino Pettinati [La Dedica di Faldella a Nino Pettinati precedeva Una serenata ai morti nell'edizione del 1884.] Caro Nino, Mi tarda
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provare qualche accordo al bel Rolando, e lo incamminò ad accompagnarlo nella romanza del Tosti: Vorrei morir! Ambrogione si degnò di lasciarlo cantare, e
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siano sani e di quel buon umore che è aiutato dal cielo. Così al credente tollerante, di buon conto e dal capo scarico, piace di più la miscredenza di
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alpino. Per isfuggire a Torino una zitellona sua vicina di pianerottolo, egli si era raccomandato al suo antico compagno di scuola, l'avvocato
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, sussultarono indignati come gatti scottati da un piatto traditore; e fra essi vi fu perfino chi disdisse l'abbonamento al giornale! Ma, per converso
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cannonate. Levando la testa in su verso quel cielo grigio, Pino Goldi scoperse il ballon captif (l'areostata legato) che al prezzo di venti lire (per andata e
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, giù a voltoloni; s'appozza (in fondo al lago), M'intende? ci va come a un pozzo e fa che l'acqua risalti fuori da qualche parte e meni ruina
UNA SERENATA AI MORTI
usare una frase tecnica del paese, qualche ragazza alzava il grembiule prima del tempo, lo si attribuiva al bel Rolando e si attribuivano a lui i
Accademia della crusca
